A seguito dello scandalo per presunte frodi elettorali nelle elezioni legislative del 13 marzo, l'opinione pubblica si è rivoltata contro il cancelliere nazionale Alexander Vega Rocha, per dare spiegazioni. Nelle ultime ore, il candidato alla presidenza Gustavo Petro ha presentato una nuova richiesta al capo del registro nazionale dello stato civile.
Come richiesto da altre correnti politiche, così come dalle autorità elettorali, il candidato per il Patto storico ha chiesto al funzionario di consentire alle entità internazionali di rivedere i sistemi informatici che verranno utilizzati nelle elezioni presidenziali di quest'anno.
La richiesta del candidato presidenziale è la stessa di quella avanzata quella settimana dal CNE, i cui giudici responsabili dell'ispezione, del controllo e del monitoraggio delle elezioni hanno chiesto che il conteggio del primo e del secondo turno elettorale fosse monitorato da un organismo internazionale.
Il CNE ha inviato al registrar una richiesta di contrarre un audit all'estero che avrebbe dato ai colombiani la tranquillità della trasparenza dell'hardware e del software coinvolti. Vale a dire che la fiducia al cento per cento nella conduzione della Segreteria e dei suoi funzionari si può avere nei seguenti settori: la registrazione delle schede elettorali, la preparazione dei kit elettorali, la selezione delle giurie e dei testimoni, la trasmissione dei dati e l'elaborazione del pre-conteggio; inoltre, il processo di conteggio che alla fine determinerà, chi sarà il nuovo presidente della Colombia.
Il 12 aprile, l'Ufficio del Procuratore Generale della Nazione ha chiesto al CNE e all'Ufficio del Registro di adottare misure per «proteggere le elezioni», a questo proposito, ha chiesto loro di presentare un piano per raggiungere tale obiettivo. Il percorso dovrebbe essere presentato entro la fine di aprile.
L'organo di vigilanza ha accolto la sua richiesta a seguito di centinaia di denunce ricevute per irregolarità presentate ai seggi elettorali, tra cui presunta corruzione del suffragante, falsità personale, disturbo alla competizione democratica e voto fraudolento.
La Procura è stata informata di 131 segnalazioni di possibili crimini elettorali depositati attraverso l'Unità di accoglienza immediata per la trasparenza elettorale (Uriel). Va notato che questo è stato notificato sul territorio nazionale, poiché nelle elezioni all'estero, la Procura è venuta a conoscenza anche di 62 denunce, che verranno valutate per stabilire se sia opportuno aprire un caso formale.
Inoltre, sono state segnalate più di 400 denunce per irregolarità nel pre-conteggio e nella compilazione dei moduli E-14. Per questo motivo, l'ufficio del procuratore generale ha persino ordinato un'indagine del cancelliere Alexander Vega e ha chiesto di indagare su tutti i movimenti dell'entità.
Pertanto, sarà necessario conoscere i parametri per la scelta delle giurie votanti, la registrazione e la registrazione degli elettori, nonché il rapporto dell'Ufficio del registro nazionale con uno dei contraenti.
Il cancelliere, da parte sua, ha dato al Paese una certa tranquillità: «L'importante è che la forma dell'incarico venga nuovamente cambiata e si tenga conto dell'esperienza come giurie votanti nelle passate elezioni», ha detto il cancelliere nazionale qualche giorno fa.
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