Dopo più di una settimana di silenzio sulla sorte dei suoi marinai a bordo della nave da crociera Moskva, la Russia ha confermato un morto e 27 dispersi.
Il Cremlino si era rifiutato di commentare le testimonianze sui marinai dispersi nel naufragio della Moskva, l'ammiraglia russa del Mar Nero che l'Ucraina sostiene di aver affondato in un attacco la scorsa settimana.
«Tutte le informazioni sono fornite dal Ministero della Difesa. Non abbiamo la prerogativa di comunicare», aveva detto martedì il portavoce della presidenza, Dmitri Peskov.
Né la marina né il ministero avevano fornito un bilancio del naufragio della Moscova, in cui viaggiavano centinaia di persone.
In questi giorni, diverse testimonianze pubblicate dai media in lingua russa e sui social network hanno parlato di marinai scomparsi.
Un uomo che vive in Crimea, di nome Dmitri Shkrebrets, si è presentato come il padre di una persona scomparsa e ha pubblicato un messaggio domenica sul social network VKontakte chiedendo perché suo figlio, una semplice recluta, fosse in una zona di combattimento.
Anche una donna, di nome Yulia Tsyvova, ha affermato che suo figlio era scomparso.
Ufficialmente, l'equipaggio della nave era stato evacuato e fonti ufficiali hanno detto più volte che non ci sono stati morti, feriti o persone scomparse.
Le autorità russe hanno sottolineato che la nave, con un ruolo chiave nel coordinamento delle navi russe del Mar Nero, è affondata dopo un incendio causato dall'esplosione di munizioni.
L'Ucraina sostiene che le sue forze l'hanno affondata in un attacco missilistico.
Sabato, il Ministero della Difesa russo ha diffuso un video che presentava l'incontro tra un ufficiale della marina e dozzine di soccorsi dalla nave, in cui potrebbero esserci fino a 680 membri dell'equipaggio.
Il naufragio della Moscova è un'umiliazione per le forze russe e persino analisti vicini al Cremlino hanno chiesto spiegazioni alle autorità invano.
Il 25 marzo la Russia ha riconosciuto 1.351 vittime nei suoi ranghi durante l'operazione in Ucraina, un bilancio impossibile da verificare con fonti indipendenti e che da allora non è stato aggiornato.
(Con informazioni fornite dall'AFP)
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