«Outer Range» un western con elementi fantastici che non finisce mai di sorprendere

Interpretato da Josh Brolin, racconta la storia di un allevatore che affronta un mistero soprannaturale nella sua terra. Come se combinasse «Yellowstone» con «The Secret X-Files», la serie su cui lavorano anche Imogen Poots, Lili Taylor e Tom Pelphrey è una delle più uniche dell'anno

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Josh Broslin è il protagonista di «Outer Range», la serie di Brian Watkins disponibile su Prime Video. (Prime Video)

Royal Abbott è un allevatore del Wyoming. La sua famiglia è segnata da un trauma familiare: la scomparsa della nuora, Rebecca, mette tutti in uno stato di angoscia che emerge di fronte a qualsiasi conflitto. Royal deve anche affrontare problemi con gli allevatori vicini e una disputa sulla terra. Ma Outer Range, che riproduce perfettamente i temi del dramma occidentale, ha almeno una svolta che stupirà il pubblico.

Un giovane zaino in spalla di nome Autumn appare sul terreno degli Abbotts e chiede il permesso di accamparsi lì. Royal, sorprendentemente, accetta. Ma l'arrivo della giovane donna coinciderà con l'emergere di un elemento di carattere fantastico senza alcuna spiegazione. La mente dell'allevatore dovrà cambiare completamente per cercare di capire cosa sta succedendo.

Nel frattempo, i loro vincoli crescono ancora di più. È possibile che questo fantastico elemento sia una maledizione o una benedizione, ma è qualcosa che non dovrebbe essere previsto. I primi due episodi lasceranno lo spettatore più frigido con il fiato sospeso. La sorpresa è totale. Non come un colpo d'effetto, ma come un vero e proprio stupore che mi fa venire voglia di vedere molto di più.

Il titolo Outer Range gioca con il termine open range, cioè i campi aperti in cui il bestiame si aggira liberamente, oltre i limiti della proprietà. Quell'allusione è importante per la storia che, oltrepassando la distanza, è come se Yellowstone si combinasse con gli X-Files.

La serie potrebbe essere un dramma western, ma la svolta fantastica lo porta a un altro livello. Né meglio né peggio, solo diverso. Ma nonostante il mix audace, il significato di Outer Range si concentra proprio sul mescolare due opposti: spazi aperti e idee chiare del western con la claustrofobia e la paranoia del cinema fantastico più oscuro.

Ecco perché l'attore ideale per realizzare questa trama è Josh Brolin. Un volto conosciuto da tutti fin dagli anni Ottanta.

Nel suo debutto cinematografico, con nientemeno che The Goonies (1985), era il fratello maggiore; in seguito prese piede in televisione lavorando a The Young Riders, dove interpretò Wild Bill Hickok, una leggenda del selvaggio west. La sua carriera è rimasta stabile, con film importanti, fino a quando non è entrato in un altro palcoscenico recitando nel film western premio Oscar No Country for Old Men (2007) dei fratelli Ethan e Joel Coen. È stato seguito da Milk (2008), American Gangster (2008) e un altro film di Coen: Steel Temple (True Grit, 2010), questa volta un western completamente classico.

Brolin è stato in grado di essere un eroe e un cattivo senza problemi; ha persino assunto il ruolo di Thanos nella saga degli Avengers, per la Marvel, uno dei personaggi più importanti degli ultimi anni all'interno di quell'universo. La sua ambiguità lo rende perfetto per il comando in Outer Range, così come il suo legame con l'ovest. È affiancato da Imogen Poots, Lili Taylor e Tom Pelphrey.

Questa serie di Brian Watkins, disponibile su Prime Video, è una delle più prodigiose dell'anno: una scatola di sorprese che in ogni episodio lascia il pubblico impaziente per il prossimo.

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