Il FMI ritiene che l'invasione russa dell'Ucraina colpirà meno l'America Latina e i Caraibi nel 2022: le sue previsioni sono migliorate

L'organizzazione finanziaria stima che l'economia della regione crescerà del 2,5% quest'anno e il prossimo anno. Il dato rappresenta un miglioramento di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni fatte lo scorso gennaio

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Las tres grandes economías de
Las tres grandes economías de Latinoamérica, Brasil, México y Argentina, crecerán este año el 3,7 %, el 5 %, y el 5,8 %, respectivamente, según el FMI. EFE/Sebastiao Moreira/Archivo

Martedì, il Fondo Monetario Internazionale ha leggermente migliorato le sue previsioni di crescita per l'America Latina e i Caraibi al 2,5% entro il 2022, in mezzo a una grande incertezza dovuta alle «onde sismiche» causate dalla guerra in Ucraina.

«La crescita complessiva nella regione dovrebbe moderarsi al 2,5% durante il 2022-23", una cifra che rappresenta un miglioramento di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni di gennaio per quest'anno, ha affermato il FMI nelle sue ultime previsioni per il 2022.

L'agenzia sottolinea che il cambiamento della situazione internazionale fa sì che le previsioni siano «ancora più incerte del solito».

Per il Brasile, la più grande economia regionale, il FMI prevede una crescita dello 0,8% nel 2022 (+0,5 punti rispetto alle previsioni di gennaio) e dell'1,4% nel 2023 (-0,2 punti), mentre il Messico, seconda economia regionale, crescerebbe del 2% quest'anno (-0,8 punti) e del 2,5% l'anno prossimo (-0,2 punti).

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L'America Latina e i Caraibi hanno meno legami diretti con l'Europa rispetto ad altre regioni, ma saranno comunque influenzati dall'inflazione e dall'inasprimento delle politiche monetarie, avverte il FMI.

Anche prima che la Russia invadesse l'Ucraina, l'inflazione era aumentata in molte economie a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime e degli squilibri tra domanda e offerta indotti dalla pandemia.

Alcune banche centrali dei mercati emergenti, come quelle in America Latina, erano «già sotto pressione prima della guerra».

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La carenza di forniture causata dalla guerra «amplificherà notevolmente queste pressioni, in particolare attraverso aumenti del prezzo dell'energia, dei metalli e del cibo», avverte.

«Nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo, l'aumento dei prezzi dei generi alimentari e dei carburanti potrebbe aumentare significativamente il rischio di disordini sociali», avvertono gli autori del rapporto.

(Con informazioni fornite dall'AFP)

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