La polizia nazionale peruviana (PNP) ha deciso il meno indignato dal «mostro Chiclayo». Attraverso un'ampia dichiarazione, l'istituzione ha esortato i cittadini ad astenersi dal diffondere o condividere video e foto dei piccoli Damaris.
Il PNP ha iniziato la lettera affermando che l'aggressore della bambina di 3 anni, Juan Antonio Enriquez García, 48 anni, è già detenuto nella prigione di Picsi, situata a Chiclayo. Questo dopo che le autorità gli hanno imposto 9 mesi di custodia cautelare mentre proseguono le indagini sul caso.
Nel secondo punto, la Polizia fa riferimento alla «presunta fuga di immagini del minore», diventata virale sui social network. «L'Ispettorato generale del PNP conduce le indagini pertinenti internamente, per determinare le responsabilità che si verificherebbero tra il personale di polizia incaricato della scoperta», afferma la dichiarazione.
A questo proposito, l'istituzione afferma che la Convenzione sui diritti del fanciullo e dell'adolescente vieta tali azioni perché incidono sul diritto alla privacy e all'identità del bambino.
«La Polizia Nazionale esorta la comunità in generale ad astenersi dal diffondere e/o condividere video e fotografie di qualsiasi immagine che violi i diritti del bambino, soprattutto se sono stati vittime di un crimine», ha detto.
Infine, il PNP ha ribadito il suo impegno a proteggere i minori e gli adolescenti, adottando misure appropriate attraverso le sue unità specializzate e centri di prevenzione, al fine di preservare le loro vite e impedire loro di cadere vittime di pratiche proibite nel loro reclamo.
«PER IL BENESSERE DEL MIO BAMBINO»
Ieri sera, il padre della ragazza vittima del «mostro Chiclayo» ha fatto una richiesta simile a tutto il Perù. Da Chiclayo, il padre del piccolo Damaris ha esortato coloro che hanno materiale audiovisivo di sua figlia a cancellare le foto e i video in cui appare il suo volto.
Questa richiesta cerca di impedire che la minore venga riconosciuta in futuro e influisca sul suo sviluppo interpersonale. «Quello che ha sofferto è qualcosa di grave e non lo dimenticherà da un giorno all'altro, anche se è una bambina. Chiedi loro, per favore, che se ci sono foto o video, cancellali per il benessere del mio bambino», ha esortato il padre della ragazza Exitosa.
In questo senso, il padre del minore ha indicato che intende lasciare la sua nativa Lambayeque, insieme a tutta la sua famiglia, per ricominciare da zero in una città dove non sanno cosa sia successo alla loro bambina. «Lo faccio in modo che la mia ragazza non soffra in futuro, perché ha sofferto abbastanza», si è rammaricato.
Ha anche ringraziato la popolazione per il sostegno economico e morale che gli hanno dato nei giorni scorsi. Ha inoltre elogiato il dispiegamento di personale medico e autorità per aver messo a disposizione attrezzature mediche che hanno contribuito a migliorare la qualità della vita del bambino. «Ringraziare il popolo peruviano per il suo sostegno. Grazie a tutti», ha detto.
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