Il ministero della Giustizia chiarisce che non ci sono condanne per terrorismo tra coloro che hanno ricevuto le grazie presidenziali

Per Pasqua, il presidente Pedro Castillo ha graziato 20 persone private della libertà.

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Il Ministero della Giustizia e dei Diritti Umani (Minjusdh) ha utilizzato i suoi social reti per chiarire che, tra le 20 persone che hanno ricevuto il ringraziamento presidenziale per la Settimana Santa, nessuno è stato condannato per il reato di terrorismo.

Inoltre, nella sua dichiarazione, esorta i cittadini a non creare o condividere Fake News (notizie false) e ad informarsi attraverso fonti ufficiali.

Infobae

Come si ricorda, giovedì scorso, dopo un accurato processo di revisione dei fascicoli, il governo ha pubblicato sei risoluzioni supreme che concedono grazie presidenziali per la commutazione della pena e il perdono comune a 20 persone private della libertà.

Le norme legali sono firmate dal Presidente della Repubblica, Pedro Castillo, nell'ambito dell'esercizio della sua autorità presidenziale. Anche il ministro della giustizia e dei diritti umani, Felix Chero Medina, sottoscrive le risoluzioni.

A questo proposito, Minjusdh ha precisato che le grazie presidenziali sono concesse nel contesto della Settimana Santa, in linea con la politica del governo in materia penitenziaria e in conformità con l'annuncio fatto dal governo mandato.

Prima della misura, il Segretariato Tecnico della Commissione delle Grazie Presidenziali del Ministero della Giustizia e dei Diritti Umani ha esaminato più di 450 file, quindi la Commissione delle Grazie Presidenziali ha presentato la sua raccomandazione al Presidente della Repubblica.

I beneficiari sono 16 uomini e quattro donne, che scontano la pena nelle carceri maschili di Mujeres de Chorrillos, Jauja, Ancon II, Lurigancho, Huacho, Chiclayo, Chincha, Huancayo e Trujillo.

13 casi corrispondono alla commutazione della pena e sette al perdono comune e rispetterebbero i presupposti e le condizioni stabiliti dal decreto supremo n. 004-2020-JUS: madri con figli in carcere e oltre 60 anni di età, e detenuti con pene detentive non superiori a quattro anni.

PRIGIONIERI

I detenuti che ricevono le grazie presidenziali, inoltre, sono detenuti primari e non registrano condanne per altri reati o misure di detenzione o requisizioni a livello nazionale; e il reato per il quale sono stati condannati non ha alcun divieto legale espresso.

I PERDONI CONTINUERANNO

Il ministro Félix Chero ha indicato che le 20 grazie presidenziali concesse questo giovedì fanno parte della prima fase di un processo che continuerà nei prossimi mesi, concentrandosi su quelli interni e interni che meritano una grazia presidenziale per motivi umanitari, di età avanzata e per la loro situazione di vulnerabilità; oltre alla loro partecipazione al trattamento carcerario, alla loro condotta durante la detenzione e al grado di risocializzazione.

Inoltre, ha spiegato che non tutti i crimini si applicano alla proposta di grazie presidenziali, come i casi di stupro sessuale di minori, assassinio, terrorismo, traffico illecito di droga nei suoi tipi aggravati, estorsione, rapimenti, tra gli altri di grande danno.

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