Gli Stati Uniti sono «profondamente preoccupati» per gli incidenti di Gerusalemme

Gli scontri sono avvenuti nell'Esplanade delle Moschee, provocando 150 palestinesi feriti. Il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price ha invitato i funzionari palestinesi e israeliani «a lavorare in cooperazione per ridurre le tensioni»

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U.S. State Department spokesperson Ned Price speaks at a news conference at the State Department in Washington, D.C., U.S. February 28, 2022. Andrew Harnik/Pool via REUTERS
U.S. State Department spokesperson Ned Price speaks at a news conference at the State Department in Washington, D.C., U.S. February 28, 2022. Andrew Harnik/Pool via REUTERS

Gli Stati Uniti si sono detti «profondamente preoccupati» dopo che più di 150 palestinesi sono rimasti feriti negli scontri questo venerdì con la polizia israeliana sulla spianata delle moschee a Gerusalemme.

«Chiediamo a tutte le parti di limitare, evitare provocazioni e retorica», ha detto in una nota il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price.

E ha aggiunto: «Esortiamo i funzionari palestinesi e israeliani a lavorare in cooperazione per ridurre le tensioni e garantire la sicurezza di tutti».

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Infine, hanno affermato che il Dipartimento di Stato seguirà da vicino gli sviluppi e sarà in stretto contatto con alti funzionari israeliani e palestinesi per cercare di ridurre le tensioni.

In precedenza, Spagna, Germania, Francia e Italia avevano espresso preoccupazione per l'escalation della violenza, esortando israeliani e palestinesi «alla massima moderazione» e ad «evitare qualsiasi forma di provocazione».

I Ministeri degli Esteri dei quattro Paesi hanno firmato un comunicato congiunto chiedendo di «preservare e rispettare lo status quo storico dei Luoghi Santi di Gerusalemme» e sottolineando «l'importanza del ruolo della Giordania in questo senso».

«Siamo profondamente preoccupati per l'escalation di violenza oggi a Gerusalemme est su Haram al Sharif, sul Monte del Tempio», rammaricano Spagna, Germania, Francia e Italia.

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Pertanto, e «in questo periodo speciale di feste religiose», esortano tutte le parti coinvolte a «massima moderazione, nonché a evitare la violenza e ogni forma di provocazione, soprattutto sulla spianata delle moschee, per consentire il culto in pace e dignità».

«Rimaniamo attivamente impegnati a sostenere tutti gli sforzi verso la riduzione dell'escalation e ricordiamo l'importanza della soluzione dei due Stati come base per raggiungere una pace giusta, globale e duratura», concludono.

Gli eventi di oggi si svolgono in un contesto di crescente tensione nella regione, dopo una settimana di violenze pesanti in Cisgiordania, dove l'esercito israeliano ha effettuato diversi raid a seguito di una serie di attacchi da parte di palestinesi nelle ultime settimane.

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Fino ad oggi, la città di Gerusalemme era stata lasciata fuori dai principali incidenti delle ultime settimane, tra cui quattro gravi attacchi in Israele e molteplici operazioni militari sul territorio della Cisgiordania.

(Con informazioni fornite da AFP ed EFE)

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