Il governo nazionale ha emesso il decreto 504 del 4 aprile, che definisce una tariffa dello 0% per 12 mesi per vari prodotti essenziali per lo sviluppo delle attività agricole e che incidono sui costi di produzione alimentare.
Si tratta di 39 sottovoci tariffarie che comprendono: preparazioni utilizzate per l'alimentazione degli animali; feldspato; azoto; idrossido di sodio; nitrati di magnesio; altri fosfati di calcio; metanale; sali dell'acido propionico; acido citrico; farmaci contenenti ormoni per uso veterinario e insetticidi.
Questa decisione integra quelle adottate con il decreto 307 del 3 marzo, che ha rinviato la tariffa a zero su 165 merci importate nel paese. Il ministro dell'Agricoltura Rodolfo Zea Navarro, ha assicurato che questo decreto spera di combattere l'inflazione che colpisce le tasche dei consumatori.
Da parte sua, il ministro del Commercio, dell'Industria e del Turismo, María Ximena Lombana Villalba, ha spiegato che l'aumento delle tasse marittime ha colpito diversi prodotti necessari per l'agricoltura colombiana e questo si riflette nel prezzo.
A questo proposito, il ministro delle finanze e del credito pubblico, José Manuel Restrepo, ha sottolineato che le misure «sono necessarie per affrontare le pressioni inflazionistiche al rialzo globali, che hanno avuto effetti negativi sui prezzi, in particolare sui prodotti alimentari».
Restrepo ha affermato che questa serie di misure per ridurre le tariffe sugli input per la produzione agricola dovrebbe iniziare a tradursi, a poco a poco, in sollievo per la tasca dei colombiani.
Inoltre, il decreto 504 aggiunge anche altre 36 sottovoci tariffarie già presenti nel decreto 307 dello scorso marzo (tutti i fattori di produzione agricoli), questo per estendere la riduzione della tariffa allo 0% per altri sei mesi. Cioè, completerebbero un anno con tariffe zero.
Tra questi ci sono: bulbi di cipolla; semola di mais; semi di barbabietola; semi di carota; semi di ortaggi per la semina; fertilizzanti e strumenti, tra gli altri.
La guerra tra Ucraina e Russia colpisce direttamente non solo le nazioni coinvolte ma la Colombia, poiché gli input agricoli importati nel paese provengono in gran parte da questa regione.
I fertilizzanti e le importazioni di questo prodotto in Colombia provengono principalmente da Russia, Stati Uniti e Cina, catturando il 70% del mercato interno del paese.
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