L'ambasciata Usa a Cuba ha annunciato mercoledì che riprenderà il rilascio dei visti per i migranti da maggio, servizio sospeso dal 2017 a causa di «incidenti sanitari» che non sono stati ancora chiariti.
L'informazione specifica che darà la priorità ai «richiedenti IR-5 (genitore del cittadino statunitense)» e che i candidati «dopo il 1 aprile 2022 avranno il loro colloquio programmato presso l'Ambasciata all'Avana, non presso l'Ambasciata a Georgetown (Guyana)».
Altrimenti, prima di quella data, «continueranno ad essere perseguiti presso l'ambasciata di Georgetown».
«Non abbiamo una data precisa in cui l'Ambasciata dell'Avana inizierà a elaborare l'intera gamma di servizi di visto per immigrati e non immigrati», ha detto la rappresentanza diplomatica sul suo sito web.
L'incaricato d'affari degli Stati Uniti a Cuba, Timothy Zúñiga-Brown, ha annunciato il 3 marzo che avrebbe iniziato a elaborare i visti per i migranti come parte del «graduale ampliamento» dell'attività consolare, sia pure in maniera «limitata» e senza scadenze fisse.
Il regime cubano ha commentato all'epoca che la notizia era «un passo nella giusta direzione» e ha ricordato che questi servizi sono stati chiusi nel 2017 «come il primo atto della politica di ostilità del governo (Donald) Trump» (2017-2021).
Il governo repubblicano Donald Trump ha chiuso il consolato nel settembre 2017, sostenendo misteriosi incidenti sanitari, descritti come attacchi sonori, che hanno colpito i diplomatici statunitensi e sono stati successivamente segnalati in altre ambasciate in tutto il mondo.
La riattivazione avviene in mezzo a un aumento del numero di migranti cubani che cercano di raggiungere gli Stati Uniti attraverso una rotta che parte dal Centro America e attraverso la rotta illegale quando cercano di attraversare lo Stretto della Florida.
I dati del Customs and Border Protection Office (CBP) degli Stati Uniti indicano che negli ultimi cinque mesi un totale di 47.331 cubani sono entrati irregolarmente nel paese degli Stati Uniti, con una cifra che ha raggiunto 16.557 nel solo febbraio.
Il regime cubano ritiene gli Stati Uniti responsabili dell'aumento del flusso migratorio irregolare e li ha accusati di non aver rispettato gli accordi al riguardo.
Mentre molti cubani aspettano disperatamente i loro visti di ricongiungimento familiare e altri li elaborano viaggiando in Guyana, migliaia cercano altri modi che sono altrettanto difficili e costosi e persino irregolari.
Molti lo fanno per via aerea usando Panama come transito e il Nicaragua come destinazione, ma questa settimana le autorità panamensi per l'immigrazione hanno imposto un visto di transito obbligatorio di $50, che ha spinto centinaia di isolani a concentrarsi sul quartier generale diplomatico panamense per chiedere che questa misura sia rinviato.
Alcuni continuano a provarlo anche attraverso la pericolosa giungla di Darién, al confine colombiano-panamense.
In base agli accordi di immigrazione esistenti, gli Stati Uniti devono concedere 20.000 visti all'anno ai cubani.
(Con informazioni da EFE, AFP e AP)
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