La scrittrice e femminista brasiliana Lygia Fagundes Telles, vincitrice dei principali premi per la letteratura in lingua portoghese, è morta questa domenica all'età di 98 anni nella sua residenza di San Paolo per cause naturali, secondo fonti letterarie.
L'Accademia delle lettere di San Paolo e la sua agente letteraria Lucia Riff hanno confermato la morte della scrittrice, che faceva parte di una generazione di donne brasiliane che si sono distinte per il suo lavoro letterario e attivismo, come Clarice Lispector (1920-1977) e Nélida Piñón (1937), tra gli altri.
Nel 2005, Fagundes Telles ha vinto il Premio Camoes, considerato il più grande per la letteratura in lingua portoghese, e quattro volte (1966, 1974, 1996 e 2001) è stato assegnato il Jabutí, il premio principale assegnato agli scrittori brasiliani.
Nel 1985, la scrittrice nata a San Paolo divenne la terza donna ad entrare nell'Accademia Brasiliana di Lettere (ABL) in riconoscimento del suo lavoro fino ad allora, dove spiccano titoli come «Antes do baile verde» (1970), «As meninas» (1973) e la sua consacrata «Ciranda de pedra» (1954).
L'autrice di «O jardim selvagem» (1965) si identificò anche, nelle sue opere, con la realtà brasiliana dell'epoca, principalmente durante la dittatura militare che governò il paese tra il 1964 e il 1985 e la tortura del regime fu affrontata in «As meninas».
Avvocato di formazione e in pensione come avvocato della previdenza sociale nello stato di San Paolo, l'autrice ha incorporato nei suoi scritti argomenti considerati «tabù», tra cui l'omosessualità e la vita sessuale femminile in «Ciranda de Pedra», presentato anche al pubblico come una soap opera.
Le opere di Fagundes Telles sono state tradotte in inglese, spagnolo, tedesco, italiano, polacco, ceco e francese, lingua con cui ha ricevuto riconoscimenti e distinzioni in Francia.
Il governatore di San Paolo, Rodrigo García, decretò tre giorni di lutto ufficiale per la morte del famoso scrittore, che definì «la grande signora della letteratura brasiliana», mentre l'Accademia delle lettere di San Paolo la definì «patriota, democratica e leggenda della vita».
(Con informazioni fornite da EFE)
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