Il team del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha inviato questo venerdì nella città ucraina di Mariupol (nel sud del paese) per facilitare l'evacuazione dei civili non è stato in grado di raggiungere la città assediata e ha dovuto tornare al suo punto di partenza a Zaporiya, quindi tenterà il operazione di nuovo domani.
L'organizzazione ha indicato in un comunicato che le condizioni «rendevano impossibile continuare» la squadra, composta da tre veicoli e nove membri dello staff del CRIC, la cui missione era quella di scortare gli autobus con gli sfollati attraverso un corridoio umanitario.
Si stima che circa 160.000 cittadini vivano da più di un mese senza servizi di base a Mariupol, un porto sul Mar d'Azov che è diventato il principale obiettivo delle truppe russe in Ucraina grazie alla sua posizione strategica tra la penisola di Crimea e il Dombas.
Per il successo dell'evacuazione dei cittadini che desiderano lasciare Mariupol volontariamente «è essenziale che le parti rispettino gli accordi, forniscano le condizioni necessarie e le garanzie di sicurezza», ha detto il CICR, sottolineando il suo ruolo tradizionale di intermediario neutrale nel conflitto.
L'organizzazione aveva già avvertito ore prima, per bocca del suo portavoce di Ginevra Ewan Watson, che la possibile evacuazione di oggi non era garantita e che non erano ancora disponibili dettagli essenziali, come l'esatta rotta di partenza e la durata delle operazioni.
Il governo ucraino ha riferito giovedì che sono stati inviati 45 autobus per facilitare questa evacuazione, dopo che il CICR ha confermato che la Russia avrebbe permesso il corridoio umanitario attraverso la città di Berdyansk e attraverso il checkpoint russo nella città di Vasilievka.
A Mariupol, dove sono stati perpetrati alcuni degli attacchi che le organizzazioni per i diritti umani denunciano come possibili crimini di guerra, acqua e cibo scarseggiano da settimane e non c'è fornitura di elettricità o riscaldamento.
Anche un precedente tentativo di evacuare la città portuale all'inizio di marzo con la mediazione del CICR è fallito, dopo che le ostilità si sono intensificate nella zona e la rotta per uscire dalla città è stata interpretata come pericolosa.
L'organizzazione ha ricordato che, affinché l'evacuazione abbia successo, è «fondamentale» che le parti in conflitto rispettino gli accordi raggiunti e forniscano le condizioni e le garanzie di sicurezza necessarie per realizzarlo. Infine, ha insistito sul suo carattere di «intermediario neutrale».
Le autorità di Mariupol hanno riferito durante il giorno che alcune delle rotte designate per l'evacuazione continuano ad essere bloccate dalle forze russe.
(Con informazioni fornite da EFE e EuropaPress)
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