Un rapporto rozzo descrive gli abusi dei prigionieri politici a Cuba: tortura e privazione del sonno, dell'acqua, del cibo e delle cure mediche

Prisoners Defenders ha indagato sulle condizioni di detenzione di 101 persone sull'isola. L'ONG ha indicato che ci sono 1.167 privati della libertà perché sono oppositori della dittatura castrista di Díaz-Canel

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Policías arrestan a un hombre cuando personas se manifiestan, el 11 de julio de 2021, en una calle en La Habana (Cuba). EFE/Ernesto Mastrascusa/Archivo
Policías arrestan a un hombre cuando personas se manifiestan, el 11 de julio de 2021, en una calle en La Habana (Cuba). EFE/Ernesto Mastrascusa/Archivo

I prigionieri politici a Cuba subiscono torture che vanno dagli attacchi alla privazione del sonno, dei liquidi, del cibo e delle cure mediche, ha riferito un rapporto dell'organizzazione Prisoners Defenders pubblicato martedì.

Lo studio è stato preparato da un campione casuale di 101 prigionieri politici e si basa su fonti di prima mano in contatto diretto con gli imputati, come compagni di cella o compagni di prigione e parenti di primo grado, ha spiegato l'ONG.

Secondo i dati di questa organizzazione con sede a Madrid, ci sono 1.167 prigionieri politici a Cuba.

Dopo le proteste contro il regime cubano scoppiate nel luglio 2021, «Cuba ha mostrato i più alti tassi di repressione registrati negli ultimi decenni con migliaia di arresti arbitrari, centinaia di condannati per coscienza e centinaia di denunce di tortura», afferma il rapporto, che è stato consegnato il Martedì al Comitato contro la tortura delle Nazioni Unite.

Prisoners Defenders cita 15 tipi di tortura inflitti ai prigionieri politici, come «privazione delle cure mediche», «modelli posturali altamente scomodi, dannosi, degradanti e prolungati», «reclusioni solitarie di punizione», «aggressione fisica», «privazione di liquidi e/o cibo» e «privazione del sonno».

Infobae

Dei 101 prigionieri studiati, tre erano minorenni al momento dell'arresto.

«La vittima che accumula il maggior numero di tipi di tortura è proprio un minore di età inferiore ai 17 anni, Jonathan Torres Farrat», afferma l'ONG.

«In un'occasione», Torres Farrat «è stato ammanettato a una staccionata, in una cella frigorifera, e successivamente picchiato. E' stato confinato in una cella frigorifera per aver chiesto di non essere più picchiato», si legge nel rapporto.

«Alla madre di Jonathan, Barbara Farrat Guillén, è stato ripetutamente impedito di vedere suo figlio, ed è stata persino minacciata dall'integrità fisica di Jonathan come rappresaglia contro le lamentele che fa», aggiunge il documento.

Il rapporto afferma che ci sono dozzine di detenuti con doppia nazionalità, ma che «tranne gli Stati Uniti, il resto dei paesi, Spagna, Canada e Germania, per fare i tre esempi, hanno lasciato i loro cittadini senza alcuna protezione finora».

(Con informazioni fornite dall'AFP)

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