Dopo aver esaminato una denuncia contro due articoli del codice di procedura generale, la Corte costituzionale ha apportato una modifica alle disposizioni di nullità, divorzio o cessazione degli effetti civili nei matrimoni religiosi.
Secondo la High Court, i paragrafi 5 e 6 dell'articolo 389 del codice stabilivano che l'autore di un divorzio o di una separazione con decisione giudiziaria doveva risarcire il suo partner, se lo richiedeva.
Il regolamento ha anche stabilito che le copie potevano essere compilate per indagare se la persona colpevole del divorzio avesse commesso violenza domestica.
Tuttavia, secondo la denuncia dinanzi alla Corte, queste determinazioni si applicavano solo ai matrimoni civili e non ai matrimoni religiosi, che, secondo la denuncia, generavano un trattamento differenziato con i coniugi innocenti di un'unione religiosa.
A questo proposito, dopo aver esaminato le accuse presentate nella denuncia, l'alta corte ha stabilito nella sentenza C-111-22 che le regole accusate erano sproporzionate perché non solo limitavano le riparazioni dei coniugi innocenti nei procedimenti di divorzio del matrimonio religioso, ma hanno anche generato differenziazione discriminatoria tra donne innocenti coniugi nei procedimenti di nullità, e donne innocenti coniugi nelle procedure di divorzio di matrimonio religioso.
L'Alta Corte ha anche aggiunto che, «la disposizione ha stabilito un trattamento diverso tra pari perché entrambi i gruppi corrispondono a donne che hanno formato una famiglia attraverso il matrimonio; hanno subito scenari di violenza nelle loro famiglie; e, come risultato di quella situazione, sono andati alla giustizia per porre fine al loro legame. Tuttavia, la norma prevedeva che le persone che si sottopongono al processo di annullamento del matrimonio possano avere accesso al pagamento dei danni in tale processo; mentre coloro che si recano al procedimento di divorzio o cessazione degli effetti civili del matrimonio religioso non lo fanno».
Di conseguenza, la Corte costituzionale ha stabilito che, d'ora in poi, il risarcimento alla coppia e la costrizione delle copie copriranno non solo i matrimoni civili, ma anche i matrimoni cattolici e altri matrimoni religiosi.
Il 14 febbraio, nell'ambito della celebrazione di San Valentino, la Soprintendenza Nazionale dei Notai e del Registro ha rivelato che, nel 2021, i casi di divorzio sono aumentati in Colombia.
Come riportato dall'organizzazione a La FM Radio, l'anno scorso sono stati registrati 16.657 divorzi nel Paese, mentre, nel 2020 e nel 2019, la cifra era rispettivamente di 10.305 e 15.797.
Per quanto riguarda le cifre, diversi specialisti e cittadini consultati dalla stazione radio di Bogotà hanno confermato che la pandemia ha cambiato l'amore e le relazioni in due modi: decidere se continuare o meno con le loro relazioni, o prendere la decisione di trascorrere più tempo insieme.
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