Wilmer Cabrera (Cartagena, 1967), che segnò il gol che qualificò la squadra colombiana ai Mondiali del 1998 in Francia contro il Venezuela in cui — per il momento — è l'unica vittoria del caffè in territorio patriota in 24 anni, è nel sonaglio per guidare l'America da Cali.
Tuttavia, Cabrera ha chiarito queste voci confermando che la gerarchia della squadra vallecaucano non ha ancora stabilito contatti con lui per discutere di questo ipotetico scenario. In un'intervista a El Vbar, lo spazio radiofonico di CARACOL, il difensore e attuale allenatore della MLS ha ringraziato i tifosi che considerano il suo nome occupare la panchina di Juan Carlos Osorio.
Cabrera ha indossato la giacca scarlatta tra il 1990 e il 1997; con essa ha vinto due tornei locali, ha giocato una finale Libertadores nel 1996, e si è trasferito nel calcio argentino (Independiente) per tornare al Millonarios, continuare all'Independiente Santa Fe e nel frattempo ha trovato Boyacá Chicó con Eduardo Pimentel.
Ritirato dalla competizione, è entrato a far parte della MLS come allenatore dal 2005. Di fronte allo scenario di tornare in Colombia per guidare una delle sue squadre preferite, Cabrera ha dichiarato che «Se c'è un progetto serio dove puoi lavorare e dove vuoi, che è la cosa fondamentale, sarebbe bello. Uno come allenatore non può chiudere le porte a nulla, tanto meno al suo paese di origine. Poter contribuire di nuovo al calcio colombiano, progredire e realizzare ciò che hai imparato sarebbe una bella possibilità».
Ha sottolineato che gli manca la pressione del campionato colombiano, che lo ha portato ad essere campione più volte e a lasciare un segno nella generazione guidata da Francisco Maturana, con la quale ha partecipato a due coppe del mondo, Italia-1990 e Francia-1998:
La voce che colloca Wilmer Cabrera nella banca tecnica è emersa con forza nelle ultime settimane a causa dei risultati negativi presentati da Juan Carlos Osorio alla guida dell'America a Cali. Alla domanda sul suo approccio al club da Antena 2, il Cartagenero ha dichiarato che vorrebbe essere nel calcio colombiano con un progetto ben pianificato: «C'è nostalgia e voglia di collaborare, di tornare in Colombia un giorno, purtroppo per me non è stata data la possibilità, non perché non ho interesse, al contrario, sarebbe bello tornare se c'è un progetto».
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