Il «Patto di Santiago», la strategia che potrebbe lasciare Colombia e Perù senza una coppa del mondo

Un media cileno ha accennato a un accordo con l'Uruguay nell'ultimo giorno di qualificazioni per sfavorire quelli guidati da Rueda e Gareca

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Foto de archivo. Los jugadores de la selección colombiana de fútbol se abrazan antes del partido contra Paraguay por la eliminatoria Sudamericana clasificatoria al Mundial de Qatar en el Estadio Metropolitano Roberto Meléndez de Barranquilla, Colombia, 16 de noviembre, 2021. REUTERS/Luisa González
Foto de archivo. Los jugadores de la selección colombiana de fútbol se abrazan antes del partido contra Paraguay por la eliminatoria Sudamericana clasificatoria al Mundial de Qatar en el Estadio Metropolitano Roberto Meléndez de Barranquilla, Colombia, 16 de noviembre, 2021. REUTERS/Luisa González

A due giorni dall'ultima data delle qualificazioni sudamericane in vista della Coppa del Mondo del Qatar 2022, si ipotizza la possibilità di un possibile Patto di Santiago di lasciare le squadre colombiane e peruviane senza possibilità di ripescaggio.

La domanda è questa: se sia i colombiani che i peruviani perderanno alla fine dei turni di qualificazione e, al contrario, vinceranno i cileni, saranno questi ultimi ad avere la possibilità di giocare uno spareggio, contro il terzo posto in Asia, per fare la loro partecipazione ad un evento di Coppa del Mondo.

In questo contesto, parla della possibilità di un Patto di Santiago: un presunto accordo per l'Uruguay, già qualificato, per lasciarsi sconfiggere dal Cile, in modo tale che La Roja manterrà vive le illusioni di tornare a un campionato del mondo; l'ultimo è stato quello del Brasile 2014.

Il Patto di Lima, a cui si riferisce la pubblicazione, era il presunto accordo raggiunto da colombiani e peruviani nell'ultimo giorno delle qualificazioni sulla strada per la Russia 2018: se pareggiassero, entrambi si qualificavano per la Coppa del Mondo, ma se qualcuno di loro perdesse, il Cile avrebbe preso la sua posizione. Alla fine, a Lima, la selezione della fascia incrociata e del Tricolore ha aggiunto un punto, un fatto che ha suscitato nell'anticonformismo degli Australi, che potevano cercare vendetta.

Un'immagine che ha attirato l'attenzione in quella partita — giocata il 10 ottobre 2017 — è stata quella di Paolo Guerrero, punto di riferimento peruviano, e Radamel Falcao García, idolo del caffè, che parlavano, coprendosi la bocca con la mano, apparentemente della notizia che entrambe le squadre si stavano qualificando (Perù, attraverso il ripescaggio) con il pareggio con un gol.

Redgol ha anche sostenuto che, in quanto direttore tecnico del Cile — Martín Lasarte — è uruguaiano, «potrebbe perfettamente parlare con i suoi compatrioti per una manina». La piccola mano potrebbe arrivare anche grazie alla stretta relazione tra giocatori come Luis Suárez e Arturo Vidal, che hanno condiviso al FC Barcelona, e Giorgian De Arrascaeta e Mauricio Isla, che condividono le fila del Flamengo brasiliano, secondo il media cileno.

Di fronte alle speculazioni, anche la stampa peruviana ha mostrato la sua preoccupazione, come il quotidiano La República, che ha commentato sul suo sito web:

Nonostante le voci, o meglio, si avvicinino, perché ci sono certezze sul cosiddetto Patto di Lima o Patto di Santiago, sono i peruviani ad avere maggiori possibilità di giocare al ripescaggio: dipendono da se stessi. Al secondo posto ci sono i colombiani, che arriveranno da una serie di sette partite senza segnare, purché battano il Venezuela, guidato da José Néstor Pekerman, come visitatore. La terza opzione sarà per gli Australi, la cui arma più grande, oltre al calcio, sarà la fede. Dovremo aspettare fino al 90° minuto di ogni partita che potrebbe essere l'ultimo rappresentante del Conmebol nella coppa del mondo.

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