Il Portogallo ha chiuso il 2021 con un deficit del 2,8% e prevede l'1,9% entro il 2022

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Lisbona, 25 mar Il Portogallo ha chiuso il 2021 con un disavanzo del 2,8% del prodotto interno lordo (PIL), inferiore alle previsioni iniziali e tre punti in meno rispetto al 5,8% registrato l'anno precedente, e prevede di chiudere quest'anno all'1,9%. In termini assoluti, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche si è attestato a 5.977 milioni di euro nel 2021, secondo le stime dell'Istituto nazionale portoghese di statistica (INE). «Questa è una buona notizia per i portoghesi», ha detto il ministro delle Finanze portoghese, Jõao Leão, in una conferenza stampa questo venerdì, dove ha ricordato che nel 2020 l'attività economica in Portogallo «ha subito il più grande calo dalla seconda guerra mondiale» ma nel 2021 «l'economia è entrata in un percorso di forte ripresa», con crescita del 4,9%. Ha evidenziato una «notevole evoluzione» del mercato del lavoro, che ha mantenuto una «straordinaria resilienza» durante la pandemia di coronavirus. L'ultimo rapporto INE, pubblicato oggi, mostra anche che anche il debito lordo delle amministrazioni pubbliche è sceso al 127,4% del PIL nel 2021, rispetto al 135,2% dell'anno precedente. Questi dati arrivano ore dopo che il Banco de Portugal (BoP) ha annunciato che la crescita del PIL prevista per il 2022 in Portogallo è stata abbassata di 9 decimi, al 4,9% rispetto al 5,8% inizialmente previsto. Secondo il BOP guidato da Mário Centeno, ex presidente dell'Eurogruppo, data la situazione del conflitto di guerra in Ucraina, anche le previsioni di crescita per il 2023 sono state riviste al ribasso, dal 3,1 al 2,9 per cento. Joao Leão sarà sostituito dall'ex sindaco di Lisbona Fernando Medina nel nuovo governo socialista, che dovrebbe entrare in carica la prossima settimana. CAPO cch/mare/ig (foto)