Ginevra, 24 Mar Un team di scienziati della Scuola Politecnica Federale di Losanna (EPFL) ha scoperto un metodo basato sull'applicazione del calore alla cartilagine durante l'esercizio fisico che potrebbe prevenire i primi segni di artrite del ginocchio. Gli esperti hanno scoperto che la combinazione di un aumento della temperatura con la stimolazione meccanica della cartilagine favorisce la produzione di tessuto cellulare, consentendo di preservare l'integrità della cartilagine, prevenendone la degenerazione. L'artrite del ginocchio erode gradualmente la cartilagine responsabile dell'ammortizzazione dell'impatto tra le ossa delle articolazioni. È una malattia non trattata e degenerativa, una volta iniziato il processo di usura della cartilagine, è irreversibile e provoca forti dolori, spiega Dominique Pioletti, direttore del Laboratorio di ortopedia biomeccanica della EPFL School of Engineering, in una dichiarazione. «Quando la cartilagine inizia a degenerare, perde la capacità di accumulare calore, il che fa sì che la temperatura del tessuto non aumenti e impedisce alle cellule di funzionare in modo ottimale», afferma l'esperto. Lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata «eLife», ha incluso la partecipazione di alcuni studenti dell'università stessa, che si sono offerti volontari come oggetto di studio. L'analisi consisteva in una scansione delle ginocchia degli studenti a riposo e poi di nuovo dopo aver salito otto rampe di scale. I risultati hanno mostrato che la temperatura della cartilagine è aumentata di cinque gradi dopo essere stata sottoposta a esercizio fisico. «La cartilagine non contiene vasi sanguigni e, quindi, ha la tendenza a trattenere il calore quando camminiamo o corriamo», ha spiegato Pioletti. I ricercatori hanno trasferito i risultati in laboratorio, hanno applicato calore alle cellule della cartilagine attraverso un bioreattore e hanno scoperto che quando si combinano effetti meccanici e termici, le cellule cartilaginee mostrano più geni legati al mantenimento della cartilagine. Gli esperti stimano che nei prossimi tre anni potrebbero già avere risultati conclusivi sull'interrelazione tra formazione della cartilagine, temperatura e carico meccanico. CAPO AMS/ABC/JLS