Social Watch ha dichiarato che l'ingresso del personale militare al potere in Venezuela è stata una «catastrofe»

L'ONG ha assicurato che «questi 20 anni dei primi due decenni del XXI secolo sono una chiara dimostrazione del fallimento che significano nel controllo dello Stato».

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L'ONG venezuelana Social Watch ha assicurato mercoledì che la partecipazione di funzionari delle forze armate nazionali bolivariane (FANB) alle istanze di potere nel loro paese ha significato una «catastrofe» e rappresenta un fallimento nel controllo dello Stato negli ultimi 20 anni.

«Questi 20 anni dei primi due decenni del 21° secolo sono una chiara dimostrazione del fallimento dei militari nel controllo dello Stato e della loro partecipazione attiva allo sviluppo nazionale, come stabilito nell'articolo 328 della Costituzione», ha detto l'organizzazione in un comunicato stampa in cui hanno presentato il loro rapporto sulla FANB e la sua partecipazione alla politica.

L'Ong ha dichiarato che i militari venezuelani al potere «hanno significato» una «catastrofe» e che hanno «sottoposto» la società al «martirio».

A questo proposito, ha spiegato che parte della catastrofe umanitaria e politica che il Venezuela sta attraversando ha la sua origine nell'applicazione dell'articolo 328 della Costituzione «(che), da un lato, incorpora attivamente i militari nello sviluppo nazionale (...) e, dall'altro, esso elimina l'autorizzazione parlamentare delle promozioni militari, che è diventata dipendente dalla volontà del presidente».

Venezuela
L'esercito è il componente più potente del FANB (Archivio)

D'altra parte, Social Watch ha spiegato che, in uno scenario di transizione politica in Venezuela, è «importante» proporre la «ricomposizione globale dell'istituzione militare, contemporaneamente alla ricomposizione di altri settori vitali per il paese, come la salute, l'istruzione e il de- nazionalizzazione dell'economia».

Egli ha osservato che, nella ricerca di un'opzione per la crisi venezuelana, «si esprime preoccupazione e preoccupazione che i militari faranno parte di una soluzione pacifica negoziata».

Tuttavia, ha denunciato che ci sono «quasi 130 prigionieri militari per motivi politici e defezioni massicce in Venezuela», il che «rende irrealizzabile qualsiasi tipo di riavvicinamento o negoziato specifico tra i militari, o un settore di essi, con l'opposizione».

(Con informazioni fornite da EFE)

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