Dopo la polemica scatenata nei giorni scorsi dall'invasione della propaganda nelle strade che invita a partecipare alla consultazione popolare sulla revoca del mandato domenica prossima, 10 aprile, sono apparsi annunci in varie parti del Paese che promuovono il voto contro il presidente Andrés Manuel López Obrador.
Ed è che gli utenti sui social network hanno condiviso che in entità come lo Stato del Messico e lo Yucatán, governati rispettivamente dal PRI e dal PAN, puoi trovare messaggi che ti invitano a rifiutare la continuità di AMLO a capo della Repubblica messicana; oppure, per non partecipare all'esercizio democratico organizzato dal National Institute Electoral (INE).
Nel primo caso, la vista panoramica si trovava nella città di Toluca, sull'autostrada Alfredo del Mazo, così come molti altri sull'autostrada Lerma in direzione del comune messicano
La didascalia recita: «Questo 10 aprile vota perché se ne vada. Perché ci ha mentito, ci ha derubato e tradito!» , accompagnato da una foto di López Obradror che cammina sulla schiena
Mentre a Mérida, questa settimana ne sono apparsi diversi spettacolari che fanno appello all'apatia dei cittadini a non andare a votare, come è successo nel 2021 con la popolare consultazione per «perseguire gli ex presidenti», che ha reso il risultato non vincolante.
Il messaggio dice che «la revoca era una promessa della campagna, pensi che manterrà? È una chiara bufala il 10 aprile. Non uscire e votare», insieme all'illustrazione di un tendone da circo e di un seggio elettorale al centro.
È stato il gruppo Uniendo Caminos México che ha pagato per collocare questa propaganda «con i propri mezzi» e li ha collocati in tre punti strategici: in un negozio in Canek Avenue, in una piazza di Ciudad Caucel e in un negozio di dolci freddi vicino alla Macroplaza.
La leadership del gruppo, guidata da Ricardo Elizondo, ha assicurato che «con questo stiamo invitando i cittadini interessati al buon governo, a essere informati delle irregolarità nel processo di revoca dei mandati che, già nel quadro della Costituzione, diventano illegalità in base ai tempi e ai modi usato per rattoppare articoli che interferiscono con gli scopi del presidente».
Hanno affermato che, a differenza della campagna di «discesa» dell'INE, dove regnava l'opacità degli appaltatori degli spazi e del capitale per realizzarla, qui la legge li assiste.
Vale la pena ricordare che la scorsa settimana la Commissione reclami e reclami dell'Istituto elettorale nazionale ha ordinato il ritiro della propaganda che è stata denunciata da PRI, PAN e PRD, così come dai cittadini, in considerazione della mancanza di certezza su chi o chi c'è dietro il collocamento di 278 spettacolare e altri tipi di pubblicità, con cui influenzerebbe la cittadinanza per favorire il Presidente.
Questa pubblicità è presente in 19 entità nel paese, 62 comuni e persino in quella che è presumibilmente l'infrastruttura della Federal Electricity Commission (CFE), quindi è oggetto di indagine.
Ulteriori informazioni in fase di sviluppo.