L'Algeria convoca il suo ambasciatore a Madrid dopo la svolta della Spagna sul Sahara occidentale

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L'Algeria ha convocato sabato il suo ambasciatore a Madrid per mostrare il suo malcontento per la «brusca svolta» presa dalla Spagna nel sostenere il piano di autonomia del Marocco per il Sahara occidentale, una regione in cui Algeri sostiene l'indipendenza dei Saharawi.

La Spagna, l'espotenza coloniale di quella regione, aveva sempre difeso la neutralità tra Rabat e gli indipendentisti saharawi del Frente Polisario. Ma venerdì ha annunciato il suo cambio di posizione, rischiando di scontentare l'Algeria, da cui dipende pesantemente la sua fornitura di gas naturale.

- Problema della migrazione -

«Le autorità algerine, sorprese da questo brusco cambiamento di posizione dell'ex potere amministrativo del Sahara occidentale, hanno deciso di chiamare il loro ambasciatore a Madrid per consultazioni con effetto immediato», si legge in un comunicato del Ministero degli Affari Esteri algerino.

Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha dichiarato venerdì a Barcellona che la Spagna «considera l'iniziativa di autonomia presentata nel 2007" dal Marocco come «la base più seria, realistica e credibile per la risoluzione di questa disputa» tra Rabat e El Polisario.

Le autorità marocchine hanno rapidamente espresso la loro soddisfazione per gli «impegni costruttivi» della Spagna, aprendo la strada al disgelo delle relazioni bilaterali.

La crisi diplomatica tra Marocco e Spagna è iniziata nell'aprile 2021, quando Madrid ha permesso al leader del Fronte Polisario, Brahim Ghali, nemico giurato di Rabat, di arrivare sulla penisola per essere ricoverato in ospedale per covid-19.

Il risultato è stato il massiccio arrivo nel maggio 2021 di migranti nell'enclave Spagnola di Ceuta, nel nord del Marocco, dopo che il governo marocchino ha allentato la sorveglianza delle frontiere.

Nell'ambito della normalizzazione delle relazioni bilaterali, la Spagna ha annunciato venerdì una visita in Marocco del primo ministro, Pedro Sánchez, in una data non specificata. E Albares si recherà a Rabat «prima della fine del mese».

Secondo Bernabé López, professore di studi arabi e islamici all'Università Autonoma di Madrid, il cambio di posizione del governo spagnolo sul Sahara ha l'obiettivo principale di ottenere dal Marocco una gestione dei flussi migratori.

«Si tratta di stringere un po' i dadi in modo che ci sia un po' più di controllo e non quella intenzionale mancanza di controllo che ha il Marocco», dice.

Il Sahara occidentale è considerato dall'ONU come un «territorio non autogoverno». È infatti l'unico territorio africano il cui status post-coloniale rimane sospeso.

Il Marocco, che controlla circa l'80% di questo territorio ricco di risorse minerarie e con abbondanti acque di pesca, propone un piano di autonomia sotto la sua sovranità.

Il Frente Polisario chiede un referendum di autodeterminazione organizzato dall'Onu, previsto per il cessate il fuoco del 1991, che non ha mai avuto luogo.

- «Errore grave» -

Il Fronte Polisario ha ricevuto la notizia «in modo molto strano», secondo un comunicato diffuso sabato.

I funzionari indipendentisti del Saharawi ritengono che «la posizione espressa dal governo spagnolo sia totalmente in contraddizione con la legittimità internazionale» ed esortano le forze politiche spagnole a «fare pressione sul governo affinché corregga questo grave errore».

«L'ONU, l'Unione Africana, l'Unione Europea, la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) e tutte le organizzazioni regionali non riconoscono alcuna sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale», continua la dichiarazione del Polisario.

L'Algeria fornisce più del 40% del gas naturale importato dalla Spagna e la maggior parte passa attraverso il gasdotto sottomarino Medgaz.

Un'altra parte è arrivata in Spagna fino allo scorso ottobre grazie a un altro gasdotto, il GME, che attraversa il Marocco.

Ma Algeri ha sospeso il funzionamento del gasdotto dopo aver rotto le relazioni diplomatiche con Rabat alla fine di agosto.

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