Il fondatore di Telegram afferma che il blocco in Brasile è dovuto a «problemi con le email»

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Il fondatore dell'app di messaggistica Telegram, il russo Pavel Durov, si è scusato venerdì con la Corte Suprema brasiliana, affermando che il blocco determinato da uno dei suoi giudici era dovuto a un «problema di comunicazione».

«Sembra che abbiamo avuto un problema con le e-mail tra i nostri indirizzi aziendali telegram.org e la corte suprema brasiliana. Come risultato di questo problema di comunicazione, il tribunale ha ordinato il blocco di Telegram per non aver risposto», ha scritto Durov sul suo canale della piattaforma, dove ha più di 680.000 follower.

«A nome del nostro team, mi scuso con la corte suprema brasiliana per la nostra negligenza», ha aggiunto Durov, che gestisce la sua azienda da Dubai e ha chiesto una nuova scadenza per soddisfare le richieste del sistema giudiziario brasiliano.

Venerdì un giudice della Corte Suprema Federale (STF) del Brasile ha stabilito «la completa e completa sospensione delle operazioni di Telegram in Brasile» per aver violato diverse ordinanze del tribunale, incluso il blocco degli account che diffondono disinformazione.

Il creatore di Telegram ha dichiarato nel suo messaggio che parte degli ordini della STF sono stati smarriti in una «vecchia casella di posta elettronica generica», ma che erano già stati inseriti ed elaborati dalla società.

«Chiedo al tribunale di prendere in considerazione la possibilità di rinviare la sua decisione di qualche giorno (...) in modo da poter porre rimedio alla situazione nominando un rappresentante in Brasile e creando un quadro» per reagire più rapidamente in futuro, ha aggiunto.

Telegram, che è stato vietato o limitato in diversi paesi, come India e Russia, è stato a lungo nel mirino delle autorità brasiliane, particolarmente infastidito dal fatto che la società non ha rappresentanza legale in Brasile e non risponde alle loro richieste per evitare una valanga di disinformazione nelle elezioni di ottobre, come quella che ha scosso la campagna elettorale del 2018, soprattutto tramite WhatsApp.

La piattaforma di origine russa e con sede a Dubai è installata sul 53% dei telefoni cellulari brasiliani ed è la più rapida crescita nel paese, secondo la Corte elettorale superiore.

Ed è la chiave della strategia elettorale del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro, che difende la libertà di espressione illimitata, in linea con la piattaforma.

mel/dga

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