Il governo talebano ha dichiarato venerdì la sua soddisfazione per il fatto che la missione politica delle Nazioni Unite è stata prorogata di un anno, con un nuovo mandato, e si è impegnato a collaborare con essa.
Giovedì il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato, con quattordici voti favorevoli, tra cui quello della Cina e con la sola astensione della Russia, una risoluzione sul nuovo mandato della missione politica Onu in Afghanistan (Manua), per un anno.
Il testo, che non cita la parola «talebani», stabilisce una presenza internazionale formale in Afghanistan ma non equivale a un riconoscimento ufficiale della nuova potenza afghana.
«Consideriamo l'estensione del mandato di Manua come una buona cosa e vogliamo che funzioni efficacemente per risolvere i problemi umanitari e di altro tipo dell'Afghanistan», ha detto all'Afp il portavoce del governo talebano Zabihullah Mujahid.
«Ci coordineremo e collaboreremo con lei», ha detto.
I talebani hanno preso il potere in Afghanistan a metà agosto, ma il suo esecutivo non è stato riconosciuto dalla comunità internazionale. L'Onu, per il momento, ha rifiutato di accreditare il rappresentante nominato dagli islamisti.
«Questo nuovo mandato di Manua è cruciale non solo per rispondere all'immediata crisi umanitaria ed economica, ma anche per raggiungere il nostro obiettivo primario di pace e stabilità in Afghanistan», ha detto giovedì all'Afp l'ambasciatrice norvegese all'Onu, Mona Juul, il cui Paese ha redatto la risoluzione, subito dopo votato.
Il testo proroga il Manua di un anno, fino al 17 marzo 2023.
La sua prima parte è dedicata agli aiuti umanitari da fornire alla popolazione afgana, in un contesto di drammatica situazione economica e sociale, mentre la situazione della sicurezza sembra stabilizzarsi.
Il Manua dovrà «coordinare e facilitare [...] la fornitura di aiuti umanitari e risorse finanziarie per sostenere le attività umanitarie», si legge nel testo.
Dal punto di vista politico, la risoluzione afferma che l'ONU dovrebbe «fornire servizi di sensibilizzazione e buoni uffici, soprattutto per facilitare il dialogo tra tutti gli attori afgani e i partiti politici coinvolti [...] con un'enfasi sulla promozione di una governance inclusiva e rappresentativa».
Il testo insiste sulla «piena, equa e significativa partecipazione delle donne», che finora sono state rimosse dal governo dei talebani.
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