Spagna e Marocco pongono fine al conflitto diplomatico sul Sahara occidentale

Il governo spagnolo ha annunciato questo venerdì una «nuova tappa» nel suo «rapporto con il Marocco» dopo un anno di crisi diplomatica sulla questione del territorio conteso del Sahara occidentale.

L'annuncio fa seguito alla pubblicazione di un comunicato della Casa Reale marocchina, che cita un messaggio del capo del governo spagnolo, Pedro Sánchez, in cui considera il piano marocchino per l '"autonomia» del Sahara come «la base più seria, realistica e credibile per la risoluzione del disputa».

«Oggi stiamo entrando in una nuova fase nelle nostre relazioni con il Marocco basata sul rispetto reciproco, sul rispetto degli accordi, sull'assenza di azioni unilaterali e sulla trasparenza e sulla comunicazione permanente», ha scritto il governo spagnolo in una nota.

«Questa nuova fase sarà sviluppata, come indicato nei comunicati del governo del Marocco, in una tabella di marcia chiara e ambiziosa. Tutto questo per garantire la stabilità, la sovranità, l'integrità territoriale e la prosperità dei nostri due Paesi», ha aggiunto.

Venerdì il Marocco ha accolto con favore gli «impegni costruttivi» della Spagna sul Sahara occidentale, dopo aver ricevuto la lettera di Sanchez che affronta la questione, al centro di una crisi diplomatica tra i due paesi.

La situazione nel Sahara Occidentale, ex colonia Spagnola considerata «territorio autonomo» dall'Onu, da decenni contrappone il Marocco al Frente Polisario, sostenuto dall'Algeria. Fino ad ora, tutti i tentativi di risolvere il conflitto erano falliti.

Il Marocco controlla più di due terzi del territorio e ha proposto un piano di autonomia sotto la sua sovranità. Gli indipendentisti, da parte loro, chiedono un referendum di autodeterminazione organizzato dall'ONU, previsto per il cessate il fuoco del 1991 che non ha mai avuto luogo.

La lettera del capo del governo spagnolo dovrebbe aprire la strada alla riconciliazione tra i due Paesi, le cui relazioni diplomatiche sono rimaste paralizzate da quasi un anno dopo che la Spagna ha permesso al leader del Fronte Polisario, Brahim Ghali, nemico giurato di Rabat, di arrivare nel suo territorio per ospedalizzazione.

La crisi diplomatica ha causato l'ingresso irregolare di migliaia di migranti marocchini nell'enclave Spagnola di Ceuta, nel nord del Marocco, a maggio.

Sebbene da allora le tensioni si siano attenuate, non sono finite fino ad ora.

L'ambasciatore marocchino a Madrid, che è stato chiamato per consultazioni lo stesso mese, non è ancora tornato in Spagna.

mg/Sag/CE