I media tedeschi hanno affermato che il ministro degli Esteri russo è partito per Pechino, ma è tornato a metà strada a Mosca.

Una nave è decollata dalla capitale russa con un'ovvia rotta verso la Cina, ma dopo 8 ore non ha lasciato il paese ed è atterrata di nuovo nello stesso aeroporto.

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Russia's Foreign Minister Sergei Lavrov
Russia's Foreign Minister Sergei Lavrov speaks during a news conference following talks with the United Arab Emirates' Foreign Minister Sheikh Abdullah bin Zayed Al Nahyan in Moscow, Russia March 17, 2022. REUTERS/Evgenia Novozhenina/Pool

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è volato a Pechino mercoledì, ma l'aereo era già tornato a Mosca quando era a metà volo, secondo quanto riportato giovedì da un giornale tedesco.

Il giornale ha riferito di aver già attraversato Novosibirsk in Siberia, che ha percorso 2.800 km, ed è tornato nella capitale russa.

Bild sottolinea due possibili spiegazioni. «Il mondo è perplesso. Pechino non ha voluto ricevere il ministro degli Esteri Putin o ha ordinato a Putin di tornare perché la casa era in fiamme?» Si chiedeva.

Al momento, il governo russo non ha menzionato il volo né ha confermato che il capo della diplomazia russa era a bordo.

La pagina Flight Aware, che monitora i voli in tutto il mondo, sottolinea che l'aereo ha lasciato l'aeroporto Vnukovo di Mosca ed è tornato nella capitale russa quasi 8 ore dopo.

Sono passate 7 ore e 38 minuti quando l'aereo registrato nel 074 è arrivato in Siberia ed è tornato in Europa.

Il grafico della velocità e dell'altezza indica la possibilità di atterrare a Novosibirsk, ma il record non indica uno scalo, ma solo il decollo e l'atterraggio della capitale.

Il quotidiano tedesco ha ipotizzato che il presunto ritorno del primo ministro potesse essere correlato al discorso di Joe Biden, che ha bollato Vladimir Putin come un «criminale di guerra» e ha annunciato un pacchetto militare milionario a sostegno dell'Ucraina, tuttavia, quel messaggio è stato consegnato quando l'aereo era già tornato Mosca.

Inoltre, alla vigilia, Putin ha sostenuto che le «operazioni militari» in Ucraina hanno «successo» e non permetteranno a questo paese di diventare una «piattaforma» per «azioni aggressive» contro la Russia. «Il lavoro procede rigorosamente secondo il piano prestabilito e con successo». Ha detto in televisione.

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