L'euro viene scambiato in apertura a 5,61 real brasiliani, con un aumento dell'1,41% rispetto ai 5,53 real brasiliani del giorno precedente.
Tenendo conto della scorsa settimana, l'euro segna un aumento dell'1,74%; d'altra parte in termini annui mantiene ancora un calo del 13,11%. Analizzando questi dati con quelli delle date precedenti, si interrompe due sessioni consecutive con una tendenza piatta. Nell'ultima settimana, la volatilità è inferiore al dato raggiunto nell'ultimo anno (14,27%), presentandosi come un valore con meno variazioni di quanto recentemente previsto.
Nella foto annuale, l'euro ha raggiunto un massimo di 6,45 real brasiliani, mentre il suo livello più basso è stato di 5,50 real brasiliani. L'euro è posizionato più vicino al suo minimo che al massimo.
Tra crisi e incertezza
Il real, o il real brasiliano come è conosciuto a livello internazionale, ha corso legale in Brasile ed è la ventesima valuta più scambiata al mondo e la seconda valuta più scambiata in America Latina solo dietro il peso messicano.
Invigore dal 1994, il real ha sostituito il «cruzeiro real» e la sua abbreviazione è BRL; è anche la quarta valuta più scambiata nel continente americano solo dopo il dollaro USA, il dollaro canadese e il peso messicano.
Uno degli episodi che più hanno segnato la moneta brasiliana è stato quando nel 1998 il real subì un forte attacco speculativo che ne causò la svalutazione l'anno successivo, passando da un valore di 1,21 a 2 reais per dollaro.
Oggi ci sono monete in rame da 1 e 5 centesimi, monete in bronzo da 10 e 25 centesimi e monete in cupronichel da 50 centesimi. La moneta di un vero è bimetallica. Va notato che nel 2005 i penny sono stati interrotti, ma ha ancora corso legale.
Sul fronte economico, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha tagliato la crescita del Brasile di 1,7 punti percentuali per il 2022, soprattutto a causa del deterioramento delle condizioni globali tra l'alta inflazione e la pandemia di COVID-19.
Va notato che l'economia brasiliana, la più grande della regione latinoamericana, è entrata in recessione nel secondo trimestre del 2021 e si prevede che si fermerà per tutto il 2022.
A causa del COVID-19, il Brasile è stato costretto a spendere più soldi come misure di stimolo (circa il 12% del PIL) per far fronte alla pandemia, che alla fine ha portato a un deficit di bilancio per il 2022.
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